E' tempo di scrivere, di esplorare, di
viaggiare.
Quando si è lontani da caos ed inutili
complicazioni,
quando si è immersi nella natura,
succede che ci si
dimentica di tutto il resto.
Ho ripercorso sentieri di montagna
dell'infanzia e della giovinezza e ne ho scoperti di nuovi,
dalle
sorgenti di un lago alla cima dove tutto tace.
Sarà che ritornare nei luoghi dove sei
cresciuto fa uno strano effetto, e quando entri nel bosco ti accorgi
che ti senti a casa.
Per puro caso ho percorso due
differenti sentieri nel bosco dediti al culto cattolico; io che non
seguo nessuna religione, ho sentito comunque pace e armonia con
l'universo:
l'Eremo dei Romiti in Cadore, pacifico e riflessivo e il
Sentiero di san Francesco tra le cascate di Riva in Alto Adige...
E proprio qui percorrendo il sali e
scendi delle cascate, ho letto questa scritta. . .
Dal tedesco: “Io ho per te aperto
questa porta, che non si chiuderà più“.
Quando ho aperto questo blog ho
raccontato (post del 27 settembre 2014) dell'agosto dello scorso anno
quando casualmente mi son ritrovata in mano una bustina di zucchero
dove c'era scritto: “L'importante
in una corsa non è il risultato finale ma quello che senti mentre
corri".
Mentre due anni fa', sempre ad agosto,
ho trovato questo bigliettino gironzolando per Ferrara: “Soltanto
una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire”.
Vi ho
raccontato queste piccole coincidenze per dirvi che quando si presta
attenzione ai segnali che ci arrivano, tutto inizia ad avere un senso
e a diventare un gioco. Tutto è possibile in questa vita ed è
quindi importante rimanere in ascolto. . . ;)