Questo è un post
particolare, voglio dedicarlo ad un'INTERVISTA.
Da cosa è nata questa
INTUIZIONE?
Da quando sono stata intervistata dal blog di montagna "Immersioni con gli scarponi", ho pensato che è così bello condividere le proprie
esperienze per comunicare un pensiero che magari ispiri altre
persone.
Questa sarà la prima di
una serie di interviste legate al CREARE ARTE e BELLEZZA e quella di oggi sarà
dedicata alla DANZA.
Ebbene sì, ci tengo a
presentarvi un'amica di una vita che ha una passione speciale, il
TANGO:
Elena Panciera, comunicatrice, editor e blogger di
Raccontango.
Ma entriamo subito nel
vivo.
Chi è Elena? Chiediamolo
direttamente a lei.
Ciao cara Elena, volevo chiederti di
presentarti: chi sei e di cosa ti occupi nella vita?
Ciao
Eli! Sono una grafomane ironica e irriverente, che comunica con tutto
quello che le passa per le mani, per la testa e… per i piedi! Ora
scrivo per una rivista di settore, viaggio, ballo e cucino. E domani,
chissà.
Com’è nata la tua passione per il
tango?
La
mia passione per il tango è nata quando ero adolescente. Sono sempre
stata tendente al melodrammatico, mi sono sempre piaciute le cose
strane e inusuali, e ho sempre odiato ballare e dimenarmi
sculettando: quindi, quando ho ascoltato il mio primo tango con
cognizione di causa me ne sono innamorata naturalmente. Era Vuelvo al Sur cantato da Mercedes Sosa.
Sono passati vari anni prima che abbia trovato il coraggio di
iscrivermi a un corso di tango, e poi ne sono passati altri ancora
prima che trovassi il “mio” tango, quella dimensione dove mi
trovo perfettamente a mio agio come un pesce nell’acqua.
Il tango, lo percepisco come una forma
d’arte. In che modo crei bellezza danzando?
Il
tango è davvero una forma d’arte, un’arte collettiva. Una delle
cose belle e magiche del tango è infatti la sua dimensione sociale.
Tutti sono abituati a immaginare questa danza come un’espressione
di grande sensualità e passione di coppia, ma la realtà che io amo
è ben diversa. Il tango si balla nelle milonghe, e nelle milonghe
non si è mai da soli: si condividono musica, spazi, emozioni con
tantissime altre persone. Per me quindi il tango non è bello se chi
lo balla compie movimenti fluidi, eleganti e puliti - o meglio, non è
bello solo per questo motivo. La bellezza del tango, per me, è data
dall’armonia di tutti i ballerini all’interno di una milonga, che
interpretano con amore e educazione una musica che racconta tutte le
emozioni della vita.
Il tango come metafora di vita. Che
benefici porta nella tua vita?
Quando
parlo della mia esperienza di tanguera, dico sempre che ballo da
dieci anni “lordi”. Questo sintetizza bene il mio rapporto di
odio e amore con il tango. Eh sì, non è mica sempre tutto facile!
Non è facile quando si impara, non è facile quando si fatica a
farsi invitare, non è facile quando fanno male i piedi… Io non ho
ballato con costanza assidua, in questi dieci anni: si può dire che
il mio sia stato un rapporto tira-e-molla, ma alla fine l’amore per
questa danza ha sempre vinto su tutto. Perché? Perché l’energia,
la soddisfazione, la sensazione di perfetta comprensione dell’altro
e da parte dell’altro, quella di completo appagamento con l’intero
universo, che ti possono dare una tanda* ballata bene sono
paragonabili solo a una cosa. Sì, proprio a quella.
*
L’insieme di 3 o 4 brani simili tra loro per stile e ritmo che si
ballano con la stessa persona.
Il tango e le scarpe. Da appassionata di calzature, il tango ha contribuito ad affinare la tua ricerca nel mondo delle scarpe?
Tu
mi conosci bene, e conosci bene la mia passione (ossessione?) per le
scarpe. Il tango, non lo nego, mi ha affascinato da subito anche per
questo: le ballerine hanno sempre delle scarpe bellissime. Credo che
una bella calzatura, con i tacchi, possa davvero esaltare la bellezza
di una donna. Da quando ballo il tango, però, sono diventata molto
esigente per quanto riguarda la qualità: infatti le scarpe da ballo
sono realizzate con i materiali più pregiati e morbidi, e nascondono
un grande lavoro alla ricerca della comodità, che non deve però
comprometterne l’eleganza. Ora cerco queste caratteristiche in
tutte le scarpe, e devo dire che sono molto difficili da trovare (a
prezzi accettabili).
A chi consiglieresti di avvicinarsi a questo mondo?
Ah,
io consiglio il tango a tutti. Ai single che cercano di diventare
coppie, soprattutto. Scherzo! Ma solo fino a un certo punto, in
effetti: sono convinta che i benefici dati da questo ballo possano
influire positivamente anche nella ricerca di un partner. Infatti il
tango rende più sicure le persone insicure, più eleganti le persone
sgraziate, più comunicative le persone timide… Basta identificare
un aspetto del proprio carattere sul quale si vuole lavorare, e sono
sicura che il tango aiuterà tutti a migliorare e a migliorarsi.
GRAZIE
ad Elena, che con ironia, perspicacia ed eleganza,
ha
condiviso una parte del suo mondo!
Se
volete saperne di più la trovate alla pagina social:
Facebook Raccontango
E
nel suo meraviglioso blog:
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Fotografia di Carlotta Predosin |
„La
creatività è implicita al fatto di essere vivi.“
Donald
Woods Winnicott
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