Vi presento il mio albero,
ebbene sì l’albero che è stato piantato quando sono nata e che ora
osservo bene e vedo quanto
bello e rigoglioso è diventato.
Sono sempre stata abituata
a vederlo lì, e non l’ho mai ringraziato per esserci sempre stato,
silenzioso e presente in
tutte le stagioni, perfino sommerso da abbondanti nevicate.
Ma è il bello della
natura, il fluire attraverso gli eventi, i cambiamenti, le
circostanze alle volte avverse.
Impariamo da essa, dagli animali e
dal mondo vegetale, impariamo a percepirne gli insegnamenti che
arrivano dal mondo naturale.
Solo così affineremo il
nostro intuito, ritrovando la bellezza del lasciarci trasportare dal
tutto
verso la parte migliore di
noi.
Mi ricordo che durante le
scuole elementari si faceva la Festa degli Alberi, durante la
quale ogni bambino piantava il proprio piccolo alberello in una zona
scelta appositamente,
per ridare vita e slancio
ad un qualche terreno erboso.
Ringrazio la montagna che
mi ha permesso di vivere questa esperienza e tante altre cose nella
mia infanzia.
GRAZIE anche al mio
albero, che è sempre lì e chissà che un giorno gli darò anche un
nome …
Gli
alberi parlano
Gli
alberi parlano da alberi
come i bambini parlano da bambini.
Quando un bambino
si mette a conversare con un albero,
l’albero gli risponde,
il bambino lo sente.
Gli alberi parlano da alberi
come i bambini parlano da bambini,
alberi e bambini s’intendono
e parlano tra di loro.
Jacques Prevert
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